STORIA DI
SAINT BARTHÉLEMY |
Alla fine della
Guerra dei 30 anni la Spagna perse molte cose. |
Tra le meno
importanti, nei caraibi, ci fu l' isola di Saint
Barthélemy.
Reclamata dalla Francia nei trattati di Westfalia del
1648, venne venduta alla Svezia nel 1784. Passò meno di
un secolo e gli Svedesi la rivendettero alla Francia nel
1878.
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Quando
i francesi scambiarono l' isola con re Gustav
III di Svezia in cambio dei diritti portuali a
Goteborg egli chiamò la capitale Gustavia,
tracciò e lastricò le strade, costruì tre forti,
e trasformò la capitale in un fiorente porto
franco. |
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L' isola rimase
porto franco anche quando la Francia la riacquistò.
Oggi St Barth è ancora porto franco e, come dipendenza
della Guadalupa, fa parte dei dipartimenti d' oltremare
della Francia.
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Secca,
soleggiata e pietrosa, è abitata quasi esclusivamente
dai discendenti dei coloni normanni e bretoni di tre
secoli fa. Colpisce infatti, rispetto alle altre isole
dei Caraibi, la mancanza quasi totale di gente di
colore. Pure avendo, perfino i civilissimi svedesi,
praticato la schiavitù impiegando manodopera africana
nei lavori agricoli. |
Il
periodo svedese ha lasciato la sua impronta nel
nome di molte strade oltre che in quello della
capitale, Gustavia, e nelle insegne di diversi
corpi militari, tra cui la Croce di Malta e il
Fiordaliso. |
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